Bravissimi i nostri Artigiani Digitali che oggi sono “finiti” sul Corriere della Sera di Torino per le loro attività di riparazione.

Riportiamo qui l’articolo (https://urly.it/35t56):

Frullatori e telefonini rotti riparati a distanza dagli «Artigiani digitali»

Lunedì e giovedì consulenze con gli studenti dell’Artigianelli

Riparare un cellulare o un frullatore a distanza, anche in tempo di coronavirus, non è mai stato così semplice. Il servizio è offerto dagli studenti dell’istituto professionale Artigianelli di corso Palestro a Torino. La scuola fa parte dei centri formativi di Fondazione Engim che opera in Italia e all’estero nell’ambito della formazione. Giovani «artigiani digitali» che aiutano, anche a distanza in tempo di lockdown, chi ha bisogno di riparare gli apparecchi elettronici di casa. Dal telefonino al computer, dal frullatore al telecomando della televisione. Un progetto di economia circolare. Una rigenerazione che si ottiene stando seduti sul proprio divano di casa. Basta un collegamento a internet con gli allievi della scuola professionale che, in smartworking, offrono assistenza. «Un servizio che solitamente diamo gratuitamente nei nostri laboratori — spiega Antonio Alessio Di Pinto, ex imprenditore di un’azienda informatica che ha lasciato tutto per dedicarsi all’insegnamento ed ha creato il progetto —. Gli allievi prima offrivano il loro supporto tecnico durante i Restart Cafè, momenti aperti al pubblico in cui chiunque poteva portare il proprio piccolo elettrodomestico guasto. In questo momento ci siamo però dovuti reinventare a distanza. I nostri ragazzi, tutti volontari, hanno scelto di mettersi a disposizione per fornire un’assistenza “teleguidata”. La nostra è una vera e propria simulazione d’impresa ».

Un servizio molto richiesto in questo periodo soprattutto dai genitori alle prese con la formazione a distanza dei figli o con il loro smartworking. Mamme e papà che non riescono a connettere i cellulari in Rete o ad usare programmi sul pc. Ma anche professori che devono fare lezione online e non sanno utilizzare piattaforme e applicazioni. «In queste settimane abbiamo dato consigli su come riparare un pc o un notebook — continua il professore —. Ma anche insegnato a resettare sistemi operativi offrendone di gratuiti. Gli insegnanti ci chiedono come usare il sistema di videoconferenza o come preparare le loro lezioni online. Ma ci sono anche le famiglie che non riescono a guardare la televisione o a usare l’aspirapolvere. Gli alunni hanno così la possibilità di mettere alla prova le loro capacità. L’assistenza fornita resta gratuita, basta prenotarsi con il modulo sul nostro sito. Con i pezzi di ricambio già in casa, ci si collega poi in video conferenza, attraverso Meet, ogni lunedì e giovedì dalle 15 alle 17». Un progetto nato dal bisogno di insegnare agli allievi come mettere in pratica ciò che si è imparato in aula. Loro analizzano l’apparecchio studiando il metodo di riparazione e, dopo aver elaborato un preventivo, chiedono al cliente se vuole procedere con la riparazione. «Abbiamo creato una vera economia circolare — continua Di Pinto —. Tra i primi nostri successi c’è la creazione di una power bank ricaricabile ottenuta da vecchie batterie di computer. Abbiamo così dimostrato di poter risparmiare denaro e di far del bene al Pianeta riciclando ciò che da tutti invece viene considerato un rifiuto».

FOTO ARTIGIANI DIGITALI