Oggi pomeriggio l’associazione italiana formatori, all’interno del Premio nazionale Adriano Olivetti, premierà il progetto “Affrontare la complessità dinamica delle imprese attraverso gli strumenti e la metodologia LEGO® Serious Play®“.

Titolari del progetto: ing. PhD Marco Muzzarelli, Direttore ENGIM Artigianelli e Maria Grazia Marinò, formatore ENGIM Artigianelli, che con il loro progetto hanno ricevuto dalla giuria una Menzione sulla Gamification per l’unione di tecnologia e manualità nell’esperienza formativa.

Il progetto formativo nasce da una richiesta di un’importante azienda afferente al settore in- formatico, impegnata nella ricerca e sviluppo ad alto livello di applicazioni nella programmazione software e su Internet. Il dato di partenza è stato fornito dal punto di osservazione del management: in un contesto fortemente innovativo ed in rapida evoluzione dal punto di vista tecnologico, si evidenziavano delle criticità nella comunicazione e nella relazione tra le persone e tra i diversi team. Le difficoltà evidenziate avevano la conseguenza di ricadute negative sulla qualità del lavoro stesso, sia da un punto di vista tecnico professionale che da un punto di vista di clima e benessere organizzativo. La scelta formativa per agire sui nodi riportati precedentemente è ricaduta  sullo  strumento e la metodologia del LEGO® SERIOUS PLAY® (LSP), per i seguenti motivi:

-ha alla base il dialogo e la partecipazione attiva di tutte le persone presenti, permettendo di elaborare proposte e prospettive co-costruite all’interno del gruppo di lavoro;
-pone l’attenzione e la discussione sui modelli realizzati e non sulle persone che partecipano;
-risponde ad una aspettativa di formazione di alto livello.

Il ruolo dei due formatori coinvolti è stato quello quello di facilitatori, non di esperti, in particolare uno aveva competenze nell’uso della metodologia e degli strumenti LSP, l’altro aveva una formazione psicologica, finalizzata all’osservazione delle dinamiche dei gruppi di lavoro.

I principi di base del metodo sono:

– l’immaginazione, perchè la metafora può essere il miglior metodo per esprimere i propri pensieri, anche quelli difficili da esplicitare; ogni volta che si descrive un modello costruito non si parla di pensieri astratti ma il pensiero trova una forma specifica, come se fosse una stampa 3D dei propri pensieri;

– il costruzionismo, perchè la conoscenza, da J.Piaget in poi, si delinea come un complesso percorso di “costruzione” (Costruttivismo), che avviene attraverso la manipolazione di oggetti e l’interazione con strumenti, siano essi fisici o mentali atti ad ampliare le facoltà dell’uomo di trasformare l’ambiente circostante.

Il progetto formativo è partito a giugno del 2017 e si è concluso a dicembre 2017. Tutti i membri dell’organizzazione, suddivisi in gruppi di 10/12 persone, hanno partecipato ad una sessione di 4 ore nella quale venivano proposte delle “sfide” basate su sollecitazioni relative al lavoro di gruppo. Ogni incontro prevedeva: 1.una breve parte iniziale con la spiegazione della metodologia;

2.la proposta di alcune “sfide di costruzione” che, a partire dalla visione della singola persona nel proprio team di lavoro, arrivavano a modellizzare il gruppo di lavoro ideale e le possibili azioni da attivare per la realizzazione della idealità.

In ogni sessione la metodologia LEGO SERIOUS PLAY si è sempre declinata in tre step: La sfida, La costruzione, La condivisione. Ogni persona ha partecipato attivamente sia nella fase costruttiva che nella fase elaborativa, Molti, oltre a ripensare a quando erano bambini e giocavano con i mattoncini, hanno concluso l’incontro affermando: “Abbiamo lavorato per 4 ore consecutive senza rendercene quasi conto e senza aver bisogno della pausa…e ci siamo divertiti!”. Al termine delle sessioni di lavoro, c’è stato un periodo di approfondimento all’interno del quale i facilitatori hanno analizzato e rielabo- rato i materiali attraverso  un modello  SWOT e hanno preparato una restituzione sia con le fotografie dei modelli che con le parole chiave proposte dai partecipanti. Infine, la restituzione si é declinata in due momenti: prima con il management che ha consegnato il mandato iniziale e successivamente, in plenaria, con tutte le persone dell’azienda focalizzando l’attenzione sull’unità e ipotesi di aree di azione.

I risultati ottenuti da questa attività formativa sono stati:

1.alla fine delle singole sessioni i partecipanti hanno fatto emergere prime semplici azioni concrete, ipotizzando di utilizzare questo metodo anche per le riunioni mensili in modo da aumentare l’efficacia e la chiarezza espressiva;

2.durante la restituzione finale i partecipanti sono stati chiamati a rivedere i propri model- li sulla base delle osservazioni emerse e molti hanno affermato: “intuivo che le caratteristiche dei nostri gruppi di lavoro erano quelle riporta- te, ma non ho mai avuto la capacità di vederle in modo così distinto ed efficace”. A fronte delle nostre proposte l’organizzazione ha deciso di rivedere i propri organigrammi e l’organizzazione dei gruppi di lavoro;

3.si è notato un ampliamento della comunicazione assertiva e un rafforzamento dello spirito di appartenenza al brand aziendale.

Al termine di ogni esperienza formativa é stato proposto un questionario di gradimento nel quale si richiedeva di verificare se la formazione fatta e la metodologia avessero raggiunto i risultati sperati. I feedback ottenuti confermano la bontà della scelta oltre al gradimento ed al coinvolgimento delle persone. Questa stessa metodologia è stata utilizzata in altre imprese di piccole e medie dimensioni e riteniamo che “pensare con le mani” sia un concetto che non abbandonerà nessuno dei partecipanti. Anche qualche diffidenza iniziale nel rapportarsi con un’attività che da qualcuno poteva essere percepita come un gioco, alla fine si è trasformata in un… serious play!

lego serious play